Scrivere la recensione di un libro è sempre tanto difficile. Ti tornano alla mente frasi e situazioni delle pagine appena lette e tutto sembra così emotivamente caotico, confuso, che davvero non si sa da dove cominciare. Poi, per fortuna, si buttano giù le prime impressioni e tutto per magia diviene più facile, più scorrevole, più spontaneo.

Leggendo questo libro, la prima impressione che ho avuto è che l’autrice, nonché protagonista delle vicende, abbia per un certo tempo condotto un diario con sensazioni, note e atmosfere del suo quotidiano e, solo in un secondo tempo, la stessa abbia avuto l’intenzione di trasformare questi scritti in un romanzo, naturalmente ampliandoli, modificandoli, perfezionandoli. Idem per “La gallina volante”.
È una storia che ho apprezzato moltissimo. Vuoi perché adoro i libri-diario. Vuoi perché si parla di scuola. Vuoi per una scoperta inaspettata in merito ai racconti “campestri” di Isidoro. Vuoi per una serie di emozioni e ricordi che ha saputo rievocare dentro di me, parlando di un liceo scientifico che in tanti credo ci siamo ritrovati a frequentare.
Ma quanti mondi si intersecato tra queste pagine…
Ok, c’è Carla, donna, madre, moglie, nonché insegnante-allevatrice.
Poi c’è l’altra Carla, nota come Tanni, sensibile alunna in difficoltà familiari, in cerca (come del resto vale per tutti i suoi coetanei) del suo incerto destino.
C’è Mario, marito metodico e “calcolatore”.
Isidoro, saggio uomo dei tempi che furono, che ammassa, raccoglie, ordina e non butta mai nulla.
E poi ci sono i colleghi, grigi e spenti; il crocchio delle galline becchettanti; l’orgia dei genitori incalliti a pretendere voti e prestazioni… ma non da ultima c’è la passione, quella vera, che si ha nei confronti dei libri e della letteratura (ho trovato le citazioni ai classici interessantissime!). Ci sono tutti raccolti insieme i sogni di una vita, le ambizioni, le speranze…
"La tv allarga la conoscenza e distrugge la saggezza".
"Poveri giovani. Non possono più pre-vedere, pro-grammare, pro-gettare. E così non sanno più cosa fare da grandi".
"Non basta leggere? Un libro chissà dove va a finire, in quale parte profonda di noi; non lo sapremo mai, ma sappiamo con grande chiarezza che in qualche parte va pure a finire, e chissà quando e chissà dove ce lo ritroveremo".Questo post è anche su pagina23 oppure visitami su aNobii
scritto da tuttoqui alle 12:25 20/01/2010
categorie: frasi da ricordare, i libri che leggo
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