Appunti di vita: ASCOLTA LA MIA VOCE

Inevitabile l'aquisto... dopo aver letto Va' dove ti porta il cuore. E l'ho trovato perfino migliore. Sì perché almeno il cerchio si chiude. Finalmente la nipote di nonna Olga riesce a trovare risposte a domande che nel primo libro vengono solo abbozzate. Cambia il punto di vista. Si dà spazio alle inquietudini di una ragazza. Chi mi ha messo al mondo? Chi sono i miei genitori? Da dove vengo e perché sono nata? Dove vado? Qual è il senso della mia vita? Dove sono le mie radici? CHI SONO?
Mi è piaciuto di più anche lo stile e il linguaggio. Diciamo che questo seguito non è un danno, dona anzi un senso di compiutezza alla storia che interrotta al 1° libro tende a non arrivare da nessuna parte.
L'unica grande pecca: mi dispiace non riuscire mai a capire fino in fondo i riferimenti al territorio triestino, al Carso, alle vicende legate alla religione ebraica, quindi alla deportazione durante la Seconda Guerra Mondiale. Vicende umane che ti toccano e ti segnano e che la Tamaro sa evocare benissimo. Più leggo i libri di questa scrittrice più sento forte il desiderio di approfondire e di recarmi nei luoghi da lei decritti.
Finale molto più gradevole, più emozionante dell'ormai conosciutissimo: "E poi, quando davanti a te si apriranno molte strade e non saprai quale prendere, non imboccarne una a caso"...

"E se le domande non fossero altro che l'unica forma di preghiera che ci è stata concessa?"
Nelle settimane seguenti sono ripresi i nostri riti di ferocia quotidiana - io ti odiavo e tu cercavi di scansare questo odio. Nei giorni in cui ti sentivi più forte tentavi di smorzarlo, ma i tuoi movimenti da pugile fuori allenamento avevano il potere di provocare in me un'irritazione ancora più grande. <<Che cosa vuoi?>> gridavo <<sparisci!>> Ti chiamavo "vecchia", prendevo le porte a calci ripetendo come in un mantra crepa crepa crepa crepa crepa...
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